Start-up

Questo è un anno di grande fermento per le start-up. I dati del primo semestre 2021 di Venture Capital Monitor confermano un trend di significativa crescita nell’ambito degli investimenti da parte di business angels, fondi di venture capital e corporate venture capital verso le realtà innovative più interessanti. Da gennaio a giugno 2021 i dati della rilevazione contano 112 operazioni, ovvero il 49% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Raddoppiati gli investimenti in start-up italiane (da 216 milioni a 400 milioni), ed exploit di quelli verso start-up estere fondate da italiani: 379 milioni contro i 21 dell’anno scorso. Una spinta propulsiva verso l’innovazione che probabilmente vede complici anche le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Carter & Benson da molti anni supporta le start-up con una serie di attività di consulenza, assessment, head hunting, agevolando anche le relazioni con fondi, business angels, società di advisory. Inoltre sarà anche partner di A-Road, il programma di accelerazione d’élite di Growth Capital dedicato alle scale-up più promettenti.
Ne parliamo con William Griffini, CEO di Carter & Benson e Lorenzo Bassi, Principal di Carter & Benson, che si è occupato di molti progetti di supporto a queste realtà.

Come si presenta l’anno 2021 in termini di interesse verso le start-up?

William Griffini: Nel primo semestre dell’anno abbiamo assistito a una crescita molto interessante degli investimenti nelle start-up, come i dati di alcune rilevazioni ci suggeriscono. E’ questo un mondo dove l’alto contenuto tecnologico assume un ruolo determinante in termini di competitività e il Made in Italy è un aspetto di grande attrazione. Un mondo complesso nel quale dopo le prime fasi, dove è necessaria una chiara visione strategica per affrancare il business model, con il crescere dell’impresa ogni founder è chiamato a ricercare ulteriori risorse finanziarie, oltre che nuovi talenti e competenze per poter sviluppare ed ampliare il business e puntare così alla leadership nel settore. Ed è proprio in questi delicati meccanismi che come Carter & Benson ci muoviamo per dare alle start-up il nostro massimo supporto e aiutarle a capire quali siano le migliori aree di sviluppo, come collocare le persone nell’organigramma, quali possono essere i driver strategici e i partner più idonei per raggiungere gli obiettivi. È un approccio globale, che ci vede impegnati in una consulenza a 360°, certamente impegnativa, ma di grande valore e soddisfazione.

In quale modo declinate l’impegno verso le start-up?

Lorenzo Bassi: Tra il 2020 e il primo semestre 2021 abbiamo seguito più di 20 start-up. Il cuore del nostro lavoro è creare la massima empatia con la realtà che andiamo a supportare per poterla indirizzare nelle scelte evolutive sia in termini di struttura organizzativa che business model. Quindi non solo head hunting, ma un’offerta di servizi di consulenza integrata che combina assessment, consulenza organizzativa, analisi di mercato e altre attività, tutte volte a formare un’organizzazione competitiva, efficiente in termini di flussi e sana da un punto di vista di assetto valoriale, carichi di lavoro e responsabilità. È un compito che richiede tempo e soprattutto una grande capacità di ascolto e di analisi, ma ci consente di conoscere l’humus e il sistema di valori dell’azienda e stringere solidi rapporti di fiducia. Il che per noi vuol significare essere più credibili e quindi interagire in modo molto personalizzato ed efficace, realizzando insieme alla start-up tutti quei nuovi percorsi necessari sulla base agli obiettivi individuati.
Non solo, grazie alla nostra posizione sul mercato e ai numerosi contatti con aziende ad alti livelli, possiamo contribuire alla costruzione di un sistema di partnership facilitando la relazione con network di business angels, società di advisory o fondi disposti a credere e investire ulteriormente nel progetto di queste imprese innovative. Un aspetto, questo, di grande rilevanza, se si considera il fatto che l’innovazione è il tema attraverso il quale passa lo sviluppo e la competitività del sistema Italia. La mia soddisfazione più grande in questo senso, è vedere idee/progetti innovativi prendere forma, e sapere di aver collaborato attivamente alla loro formazione, crescita e sviluppo.

A tutto questo si aggiunge la partnership con il programma A-Road.

William Griffini: Sì, seguo con particolare interesse il mondo delle start-up ed è con piacere che ho aderito al progetto A-Road. Questo programma di accelerazione e fundraising di Growth Capital ha una durata di sei mesi ed è strutturato in due batch di 5 scale-up in cui le scale-up candidate saranno supportate da CEO di alto profilo in qualità di mentor quali: Milena Mondini (CEO Gruppo Admiral), il CEO di Alkemy Duccio Vitali, Marco Ariello ex Presidente di Moleskine, i direttori emeriti di McKinsey Roger Abravanel e Andrea Zocchi. Oltre all’assistenza al fundraising, il programma prevede verticali formativi e servizi dedicati da parte di aziende leader nel settore di competenza. Nel pool di aziende coinvolte nel progetto ci siamo anche noi accanto a McKinsey, Sisvel, Legance, Amazon.

About Cross Border Growth Capital

Cross Border Growth Capital è l’advisor leader in Italia per aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per start-up e PMI. Cross Border Growth Capital affianca start-up e scale-up per tutta la durata del fundraising, permettendo loro di ottenere le migliori condizioni contrattuali con gli investitori più adatti alle loro necessità.
Il team di Growth Capital monitora ogni anno centinaia di start-up e scale-up selezionandone un numero ristretto da presentare al proprio network di investitori: fondi di venture capital, family office, corporate e business angels.

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