Più valori e fiducia, meno regole: spazio a un’organizzazione “ribelle” in Carter & Benson.
Al via a gennaio 2020 il progetto sperimentale di Carter & Benson che prevede una riduzione dell’orario lavorativo: tutti i dipendenti godranno di mezza giornata libera a settimana come permesso retribuito.
Intervista a William Griffini, CEO di Carter & Benson
A cura di Beatrice Maria Corte
Carter & Benson è la prima società di Consulenza in Italia che per una precisa scelta imprenditoriale del suo Amministratore Delegato, William Griffini, ha sposato il progetto della riduzione dell’orario lavorativo in azienda a parità di stipendio. Quello di un lavoro davvero smart & fair.
Un trend di cui si sente ormai parlare ogni giorno e che secondo noi significa riconfigurare l’ecosistema del lavoro passando dalla misurazione del tempo speso alla scrivania al riconoscimento dell’impegno e dei risultati dei collaboratori e della soddisfazione di clienti e candidati creando i presupposti perché ciascuno possa vivere davvero un ben-essere che è un valore di per sé e che si riflette, in un circolo virtuoso, sulla qualità delle attività svolte “per” (e non necessariamente “al”) lavoro.
Questo per noi significa due cose: human centricity (ogni collega è unico con le sue competenze, esperienze aspirazioni ed impegni) e imprenditorialità (ogni collega deve essere messo nelle condizioni di contribuire come co-imprenditore a costruire un’azienda ogni giorno un po’ migliore).
Noi crediamo che questo sia il segreto del successo di un’azienda che non si adagia, ma evolve continuamente prendendo l’onda nel verso giusto nella consapevolezza che prima o poi si infrangerà e bisognerà quindi farsi trovare pronti a cavalcarne un’altra.
Com’è nato e in cosa consiste esattamente questo progetto sperimentale che a breve traghetterà Carter & Benson e il suo team verso una dimensione ancora più smart?
In pratica, a decorrere da gennaio 2020 tutti i collaboratori potranno godere inizialmente di mezza giornata libera a settimana come permesso retribuito: 4 ore a loro completa disposizione – a parità di stipendio, benefit, MBO – utilizzabili a propria discrezione e godibili anche in modo frazionato nell’arco della settimana. Essendo un progetto sperimentale avrà pertanto come periodo di osservazione l’anno 2020. Entro il mese di ottobre 2020, Carter & Benson riesaminerà l’andamento lavorativo, comunicando l’esito del progetto al team. Inoltre, a partire da gennaio 2021 abbiamo anche in programma di aumentare il permesso retribuito a una giornata intera a settimana.
L’aspettativa è che le ore lavorate siano inevitabilmente di effettiva qualità. La valutazione delle performance avverrà infatti sui risultati e non sul tempo dedicato all’attività lavorativa, sempre chiaramente nel rispetto delle esigenze della società e delle scadenze dettate dal Cliente.
Una scelta davvero rivoluzionaria e innovativa. Quali sono le altre iniziative di Welfare aziendale attivate negli anni in Carter & Benson che hanno portato effettivamente a un aumento del benessere all’interno dell’organizzazione?
Per esempio, un paio di anni fa abbiamo dato il via ad un’iniziativa nominata internamente “C&B Salute & Benessere” che si traduce in 2 ore di permesso retribuito a settimana in cui chi desidera può allenarsi, andare a correre o fare sport in generale. Non è solo una questione di attività fisica in sé, ma è un progetto più ampio legato anche alla salute della persona, allo star bene: nella sala ricreativa sono sempre a disposizione di tutti gratuitamente bevande e cibi sani come noci, mandorle, frutta fresca, merende salutari ecc. in modo che la cura dell’alimentazione sia alla base di un vivere e lavorare “sano” in tutti i sensi.
Tre cose fanno bene alla salute, a mio avviso. E sono: sonno, cibo sano e sport!
Dopo un periodo di testing, è stata attuata anche un’altra importante iniziativa che va sempre nella direzione di apportare maggiore armonia ed equilibrio tra vita personale e vita lavorativa. Si tratta della possibilità che i Consulenti hanno di lavorare in smart working con flessibilità totale. Questo è stato possibile grazie a un processo di “crescita” che ha permesso di acquisire in tal modo maggiore autonomia, responsabilità e consapevolezza passando attraverso una reale condivisione degli obiettivi finali. La performance non viene misurata sul tempo dedicato all’attività lavorativa ma sulla qualità e sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi fissati. Tramite un’organizzazione autonoma del lavoro, il team ha ben chiaro in mente obiettivi, risultati e tempi da rispettare per non impattare negativamente sul Cliente.
Carter & Benson è sempre stata all’avanguardia dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica. Infatti, per essere più precisi, il processo si è messo in moto molti anni fa. Già prima del 2008, era possibile collegarsi al server con il proprio PC da remoto per accedere alla rete aziendale. Poco dopo, nel 2009 è stato introdotto il Cloud Privato aggiungendo un ulteriore strato di sicurezza e rendendo l’accesso al personale ancora più versatile con il Desktop Virtualizzato portando lo Smart Working ad uno step successivo: la connessione da qualsiasi dispositivo (PC, Mac, Smartphone, Tablet) da qualsiasi punto del globo con connessione a larga banda. Infatti, senza puntare e investire sull’evoluzione tecnologica, è impossibile fare Smart Working.
Quali aspettative nutre nei confronti di questo progetto pionieristico?
Sicuramente una diminuzione dello stress nell’ambiente di lavoro, peraltro già in parte raggiunta grazie a tutte le altre iniziative citate poco fa che aiutano a rendere migliore la vita quotidiana di tutti.
Un aumento del coinvolgimento del team negli obiettivi aziendali e parallelamente una maggiore responsabilità. L’intento è incoraggiare i dipendenti a organizzare il proprio tempo in autonomia, coordinandosi con i rispettivi team di lavoro, ma rispettando comunque scadenze e impegni.
Uno dei capisaldi di questa sperimentazione si traduce proprio in un forte aumento della qualità e della soddisfazione complessiva della vita sia privata sia lavorativa mirando al miglioramento della salute, felicità e motivazione di tutto il team.
Tempo libero in più da dedicare per esempio allo svolgimento di attività familiari e contemporaneamente più tempo per consumare e spendere generando un ritorno sull’economia reale. E’ mia convinzione personale che ciò di cui tutti noi siamo più affamati oggi, sia il tempo come unica risorsa inestimabile. E per tempo, intendo tempo di qualità.
Tempo e maggiore libertà lavorando costantemente in autonomia e responsabilità. Senza contare che questo environment positivo unitamente ad uno stile di vita coerente crea una redemption fortissima.
Nell’ambito di un disegno più ampio, ritengo che la società possa condividere ed offrire ai propri dipendenti qualcosa di meglio dei soldi (un aumento si scorda presto): il benessere, concedendo loro più tempo e spostando drasticamente il concetto di lavoro misurato in termini di quantità di ore dedicate a quello di qualità delle performance in generale. Sembra scontato dirlo, ma non lo è: la società è fatta di persone, e più si attuano iniziative volte al benessere e allo stare bene e più queste lavoreranno meglio, con un impatto positivo sulle performance aziendali.
A fronte di elevati investimenti legati all’imprescindibile innovazione tecnologica, ci aspettiamo anche una riduzione dei costi. Tuttavia, occorre fare una distinzione tra costi che restano fissi (luce per esempio) e quelli che invece si abbasseranno necessariamente (legati ai consumabili, pranzi ecc..) grazie alla minore presenza delle persone in azienda.
In prospettiva, prevediamo inoltre una riduzione dei costi di formazione a seguito di un calo della rotazione fisiologica: riducendo la perdita di organico, ci aspettiamo di conseguenza anche una diminuzione dei costi di ricostruzione del nostro know-out, cosa non irrilevante. Nel contempo, si crea più spazio all’interno dell’organizzazione per altre risorse esterne in rapporto a una leggera contrazione degli utili.
Cambiando completamente il paradigma, auspichiamo un incremento e un miglioramento delle performance, probabilmente non sufficientemente forte per essere in grado di compensare la riduzione di orario, ma sicuramente quanto basta per creare un sistema nuovo, basato su maggiore spazio per se stessi ed un ritorno di responsabilità di impresa per la società che misurerà l’impatto della sperimentazione in termini di aumento della qualità della vita e del benessere del team, hiring, investimenti sul nuovo e riduzione dei costi di formazione.
Facciamo un esempio pratico: se riduco l’orario lavorativo di un giorno moltiplicato per 10 persone alla settimana perdo 10 giorni. Per 100 persone, 100 giorni. Quindi con 10 persone in un giorno si perde di fatto la produttività di una risorsa alla settimana. Pertanto, posso pensare che il livello di performance aumenti, per un incremento dell’autonomia, responsabilità, condivisione e fiducia che si tramuta spesso in spirito imprenditoriale, ma non posso pensare di recuperare il 20% perso. Inoltre, non avendo all’interno dell’organizzazione risorse poco performanti, non è possibile raddoppiare carichi di lavoro già elevati. I dipendenti guadagneranno più tempo per loro e quindi maggiore serenità: di fatto, daremo il via a un “progetto responsabile” e non legato al tempo dedicato allo svolgimento delle attività lavorative ma al desiderio condiviso di fare impresa.
Prospetticamente, si darebbe vita a un’organizzazione diversa rispetto al passato, a un sistema che fa leva sui valori con una connotazione più smart e “umana” legata al benessere dell’individuo e alla sua valorizzazione come persona, alla responsabilità e alla libertà del singolo sempre nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi aziendali e del rispetto delle scadenze tramite modalità di lavoro molto meno rigide rispetto a prima. Tenendo sempre a mente la crescita e lo sviluppo delle esigenze del team, lanceremmo un chiaro segnale: che si può stare in piedi anche senza “strozzare”, diciamo così, le persone.
Auspico inoltre che il sistema, per contro, possa agire allo stesso modo in termini di tassazione verso i dipendenti e attui una partecipazione verso di loro per incentivare questo tipo di atteggiamento in futuro.
Con il benessere e il tempo come inestimabili gratificazioni, l’auspicio è quello di una maggiore condivisione degli obiettivi aziendali da parte di tutto il team di Carter & Benson e un approccio al lavoro con grande senso di responsabilità e autonomia. In segno della stabilità e della crescita aziendale, l’opportunità offerta è davvero unica: maturare un’alta professionalità con l’intento di migliorare i processi lavorativi e nel contempo aumentare la soddisfazione personale e quella della società.
Ovviamente, solo tra un anno, a sperimentazione conclusa, potremo avere maggiori certezze. Per scoprire gli effetti di questo nuovo sistema, non vi resta altro da fare se non rimanere “sintonizzati” su di noi!