A sei mesi dall’inizio dell’anno, in un periodo di continui cambiamenti, fermarsi per fare il punto permette di analizzare come sta andando il mondo del lavoro, capendo quali sono le funzioni più richieste in questo periodo, in relazione anche al sempre più necessario bisogno di una formazione specifica e inerente alle nuove opportunità di lavoro. Negli ultimi anni, il mercato ha visto una crescente domanda di competenze specifiche relative a temi emergenti e dinamici, come l’Environmental Social and Governance (ESG), ma anche professionalità legate alla gender equality, sostenibilità e inclusione. Le mansioni in assoluto più richieste nel 2024 sono sicuramente quelle riguardanti figure come il D&I manager (Diversity, Inclusion Manager), mentre tra i settori, digital e rinnovabili sono decisamente trainanti, ma quello più in crescita da un punto di vista di fatturato in questo momento è il finance. Ne parliamo in questo approfondimento con William Griffini, CEO di Carter & Benson.
A sei mesi dall’inizio dell’anno, facciamo il punto. Quali sono le mansioni più richieste?
Negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha visto un crescente interesse per tutte quelle tematiche che riguardano le diversità, l’equità e l’inclusione (D&I). Le aziende riconoscono sempre di più l’importanza di creare ambienti di lavoro inclusivi e diversificati, e di conseguenza, i ruoli legati a queste aree sono diventati tra i più gettonati. Come la figura del D&I Manager (Diversity and Inclusion Manager), ovvero un professionista specializzato nella promozione e nell’implementazione di politiche e pratiche che favoriscono la diversità e l’inclusione all’interno delle organizzazioni. Oltre a questo le mansioni legate all’ESG sono diventate fondamentali per le imprese che vogliono dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Le figure professionali richieste sono incaricate a sviluppare e implementare strategie sostenibili, monitorare le performance ambientali e sociali dell’azienda, e assicurare il rispetto delle normative ESG. La loro competenza è essenziale per attrarre investimenti, dato che un numero crescente di investitori considera i criteri ESG determinanti per le proprie decisioni.
Se parliamo di start-up?
Un mondo molto interessante ed effervescente quello delle start-up. Infatti, secondo i dati degli Osservatori Startup Hi-tech e Startup Thinking del Politecnico di Milano. Le realtà imprenditoriali finanziate tra il 2020 e il 2022 hanno registrato una crescita dei dipendenti del 59%, per un tasso medio annuale intorno al 26,2%, generando un numero di posti lavoro superiore alle PMI, Nel 2022, il 50% dei posti di lavoro delle start-up è stato nelle scale-up. In questo contesto, tra le funzioni più ricercate troviamo i country manager e i ruoli di execution.
Quali i settori in crescita?
Due capisaldi sono il settore digital/ICT e quello delle rinnovabili.
Il mondo digital/ICT è decisamente molto vivace per il bisogno che hanno le aziende di riorganizzare le strutture al loro interno e allinearle alle nuove necessità del mercato e dei lavoratori (smart working, work-life balance), operando quella trasformazione digitale atta a renderle più inclusive, efficienti e competitive sul mercato.
L’ambito delle energie rinnovabili è ormai da qualche anno che sta segnando un interesse e una crescita molto alti. Un settore trainante e strategico per l’economia del nostro Paese per le infinite opportunità di applicazione di queste tecnologie, che ha visto il consolidamento di molte realtà e la nascita di diverse start-up.
Il settore finance è quello che, in questo momento, è più in crescita per quanto riguarda guadagni e performance
Il settore bancario, viste le continue oscillazioni dei tassi d’interesse e le attività legate ad operazioni straordinarie è quello dove si sta verificando una maggiore crescita dal punto di vista delle performance e dei guadagni. Nonostante questo però non si verifica un aumento della richiesta di personale.
Nuove figure, tra ESG, sostenibilità, digitalizzazione e green economy. L’importanza della formazione
Come dicevo, nel panorama del lavoro moderno, il settore della finanza, nello specifico, è quello che sta vivendo un periodo di espansione più significativo. Per rispondere alle nuove mansioni richieste nel campo di ESG, sostenibilità, digitalizzazione e green economy, la specializzazione è più preziosa che mai. Oltre a queste capacità specifiche, sono sempre più richieste alcune soft skills come la comunicazione efficace, il problem solving e la capacità di lavorare in team.
Leggermente diverso il discorso per le aziende degli altri settori che, invece, su questi temi si sono mosse con più anticipo investendo già da tempo e in modo continuativo nella formazione dei propri dipendenti. Per quanto riguarda l’ambito digital/ICT e quello delle rinnovabili ci sono anche percorsi universitari fatti bene e formazione di alto livello. Tutto ciò permette oggi, a queste aziende, di essere meglio posizionate e competitive, capaci affrontare la complessità del mercato, oltre che aver migliorato la reputation anche nei confronti degli stakeholder. Le funzioni D&I e sostenibilità, sono relativamente nuove e per questo non ci sono ancora percorsi precisi e strutturati.