Come stanno evolvendo le politiche di vendita sul mercato in uno scenario mutato, personalizzato, connesso, in cui la combinazione strategica e integrata di differenti piattaforme consente di raggiungere target mirati con messaggi chiave?
Le aziende devono raggiungere gli obiettivi di business con minori risorse a disposizione rispetto al passato.
Ma occorre una grande creatività e molta tecnologia per orchestrare le attività tra mondo fisico e digitale.
Se ne è parlato in occasione della tavola rotonda“Retail: quale futuro?”organizzata da Espansione nel mese di Ottobre a cui hanno partecipato diverse figure importanti del mondo del business.
Al dibattito, moderato da Angela Maria Scullica, direttore di Espansione, di BancaFinanza e del Giornale delle Assicurazioni, e coordinato dalla giornalista Chiara Osnago Gadda, hanno partecipato: William Griffini, Ceo di Carter & Benson; Mario Efrem Conte, Retail Consultant e negli ultimi 5 anni direttore vendite MediaWorld; Dario Villa, Direttore Generale di BlueSpirit, Diffusione Italiana Preziosi (Gruppo Morellato e Sector); Stefano Sardo, amministratore delegato di Librerie Feltrinelli; Mario Maiocchi, Amministratore delegato di Unieuro e Managing Director DIXONS Retail South Europe; Enrico Banchi, National Director di Qaitas Italia; e Andrea Baccuini, General Manager di Filmaster Events.
Dal confronto, è emerso che William Griffini crede fermamente nell’integrazione del canale fisico e digitale nel retail:“Sempre di più si parla di engagement, di coinvolgimento dei consumatori che si trasformano anche i primi creatori di contenuti. Il digitale permette di aggiungere molte persone che non sono più esposte ai media tradizionali, e soprattutto permette un dialogo alla pari: dare e ricevere informazioni che si traduca in uno scambio proficuo sia per i consumatori che per la marca”.
E ancora: ”Oggi le aziende hanno a disposizione la possibilità di innovare i processi, migliorarli, arricchire le proprie attività di marketing e comunicazione coinvolgendo attori precedentemente esterni all’azienda, ma che grazie alle tecnologie sociali possono rientrare nella catena del valore, migliorando le performance economiche delle aziende. Dunque, impariamo anche a comunicare meglio. Perché comunicare non significa solo inviare informazioni all’indirizzo di un’altra persona. Significa creare negli altri un’esperienza, coinvolgerli fin nelle viscere. E questa è un’abilità emotiva”.
In allegato il testo integrale della Round Table contenente gli interventi dei vari relatori.