Intervista a Roberta Gandini, HR Business Partner ed Internal Coach di Bridgestone South Region e a Domenico Giordano, Docente e Coach Partner della Scuola Italiana di Life & Corporate Coaching.
A cura di Beatrice Maria Corte
Il ruolo del Leader all’interno delle strutture organizzative è stato oggetto di un’indagine approfondita e mirata da parte di Carter & Benson Executive Search interessata ad esplorare l’attuale evoluzione del concetto di Leadership verso un’accezione positiva, elemento indispensabile affinché le organizzazioni possano prosperare, trasformarsi e crescere. Nello scenario odierno infatti risulta di vitale importanza per un’azienda poter contare su una leadership positiva ed efficace per mantenersi competitiva e al passo con la rapida trasformazione dei mercati. Essere Leader oggi non basta. Per le aziende diventa sempre più necessario adottare un modello positivo di Leadership al fine di creare un ambiente di lavoro sereno e coinvolgente ed ottenere grandi risultati tramite la valorizzazione di sé e delle proprie risorse.
Come si allenano Leader capaci di costruire benessere organizzativo attraverso il Coaching Umanistico. Questa l’anima del Progetto Positive Leadership 2016 per la prima linea di Bridgestone South Region (da qui in avanti Bridgestone).
Abbiamo chiesto a Roberta Gandini, HR Business Partner ed Internal Coach di Bridgestone South Region e a Domenico Giordano, Docente e Coach Partner della Scuola Italiana di Life & Corporate Coaching, di illustrarci come, insieme al Leadership Team di Bridgestone, siano riusciti a dare vita ad uno spazio progettuale in cui la cultura d’azienda è stata trasformata attraverso la costruzione di un nuovo modo di pensare che è diventato matrice di un nuovo agire. Attraverso la Leadership Positiva ed il Coaching Umanistico, Bridgestone ha rinnovato il significato del ruolo del Leader che, capace di esprimere un potere generativo di altro potere, diventa allenatore delle potenzialità ed unicità delle proprie persone sviluppando così nuovi Leader all’interno dell’organizzazione.
La Leadership Positiva ed il Coaching Umanistico sono stati per Bridgestone strategia, metodo e strumenti per costruire una cultura in cui combinare raggiungimento degli obiettivi e crescita delle persone verso efficienza, benessere organizzativo e, quindi, felicità. Il progetto, che ha visto anche la formazione della prima linea dell’AD come Coach Professionisti, è stato premiato da Bridgestone EMEA nella categoria Great Place to Work.
Che cosa si intende esattamente per Leadership Positiva e Coaching Umanistico?
Lo abbiamo chiesto a Domenico Giordano.
Come Coach Umanista il modello della Leadership Positiva rappresenta un metodo di analisi, un punto di vista, un approccio analitico, un orientamento della conoscenza e dell’esplorazione. Ma la Leadership Positiva è anche un modello di funzionamento ideale secondo il quale la Leadership si definisce Positiva quando riesce a combinare il benessere dell’organizzazione con la soddisfazione del cliente.
Sposare la Leadership Positiva significa incarnare un modello di Management Umanistico che diventa intrinseco alla cultura aziendale. Viene definito umanista colui che guida l’organizzazione a vari livelli e utilizza il suo potere per influenzare e indirizzare positivamente l’organizzazione. E’ una persona dotata di grande carisma, un esempio sul campo, un Leader che sa formare altri Leader allenando ed esaltando in loro le sei virtù fondamentali della psiche umana positiva: la saggezza, la trascendenza, l’umanità, la temperanza, la giustizia ed il coraggio.
Ci può spiegare come ha avuto inizio questo interessante percorso?
Lo abbiamo chiesto a Roberta Gandini.
Nella seconda metà del 2014 Bridgestone Europa ha intrapreso un “viaggio di trasformazione” da una cultura tradizionale giapponese in cui il Manager è colui che traduce, ad ogni costo, gli impegni presi in obiettivi di risultato, ad una Learning Organization basata su una cultura globale che apprende attraverso la capacità dei suoi Leader di generare significato, senso e scopo per le persone e l’organizzazione e, grazie a questo, arrivare in modo innovativo al mercato ed ai clienti.
Il bisogno di recuperare competitività e di rivedere il ruolo del Leader che non riesce più a generare benessere organizzativo hanno fatto sì che la trasformazione della cultura interna sia diventata la strategia per rilanciare il modo di fare business e di raggiungere il mercato ed i clienti. Il ruolo determinante è giocato dal potere trasformazionale della Leadership che lo stesso N.1 Europeo della nostra azienda ha declinato in una sua precisa visione: “Credo fermamente nella forza della leadership trasformazionale finalizzata ad aiutare le aziende a migliorare la propria performance e a divenire organizzazioni dove sia possibile apprendere, oltre a renderle luoghi di lavoro migliori”.
Un Leader Trasformazionale è colui che influenza le persone per fare in modo che diano il meglio. Influenzare le persone significa innanzitutto condividere i motivi per cui è necessario fare qualcosa e il perché si deve cambiare. Un Leader Trasformazionale sfida la performance, guida, fa da coach, pone le domande che permettono ad ognuno di trovare le risposte da solo e di crescere come professionista e come persona. Un Leader Trasformazionale mira alla crescita delle persone mettendosi a loro disposizione per rimuovere gli ostacoli che si incontrano lungo il percorso, per raggiungere gli obiettivi e per crescere autorealizzandosi.
Sulla base di questo mandato ho conosciuto Domenico Giordano e il Coaching Umanistico con cui abbiamo declinato questa visione in qualcosa di importante e scardinante per noi Leader dell’azienda e per la nostra organizzazione.
Ci può spiegare che cosa ha caratterizzato l’incontro con l’azienda e in che modo ha lavorato? (Domenico Giordano)
Ricordo perfettamente l’incontro con Roberta Gandini. Da subito mi sono reso conto di avere di fronte una grande professionista, una persona molto esperta, competente e con una forte passione per il proprio lavoro. Era la prima volta che Bridgestone si avvicinava al Coaching Umanistico, e come giusto che fosse, avevano un grande bisogno di comprendere il mio modello di lavoro e quanto questo potesse essere utile alla loro organizzazione. Direi che il nostro incontro è stato caratterizzato da 3 fasi: la comprensione, l’accettazione e lo sviluppo. La comprensione intesa come conoscenza del metodo, costruzione di un’alleanza professionale e la trasformazione di un bisogno aziendale in una domanda d’intervento. L’accettazione come una condizione essenziale nel vedere nel Coaching Umanistico una grande possibilità di crescita e cambiamento dell’intera organizzazione. Per ultimo lo sviluppo. Con Roberta abbiamo co-costruito un progetto insieme, l’allenamento parte già da questa fase, il Cliente diventa parte attiva del progetto sposandone il metodo e diventandone regista anche nella sua costruzione.
Che ruolo hanno ricoperto le Risorse Umane in questo momento particolare dell’azienda? Come hanno influenzato questo cambiamento? (Roberta Gandini)
Abbiamo avuto un ruolo fondamentale, un ruolo di sviluppo e trasformazione dell’organizzazione costruendo un percorso di crescita ed apprendimento per i Leader che avrebbero poi concretizzato il cambiamento mettendo in campo un modo generativo di perseguire la performance e di sviluppare relazioni potenti con colleghi e collaboratori.
Per noi di Risorse Umane non si è trattato più, come in passato, di definire percorsi formativi di adattamento volti all’acquisizione di strumenti e tecniche, ma di creare insieme uno spazio organizzativo di ascolto e costruzione di una nuova cultura, nuove intenzioni, nuovi modi di pensare e relazionarsi, nuovi significati origine di nuovi percorsi e mete.
Quali importanti risultati si sono raggiunti in Bridgestone? Come si è attuato il cambiamento di cui parla? (Roberta Gandini)
Grazie al modello del Coaching Umanistico ed il lavoro con Domenico Giordano abbiamo concretamente messo al centro la persona e la sua spinta alla autorealizzazione, abbiamo trasformato problemi in obiettivi di sviluppo, abbiamo rafforzato relazioni e creato alleanze forti, abbiamo messo al centro le potenzialità e i talenti individuali, abbiamo guardato al futuro come spazio di allenamento ed apprendimento, abbiamo messo in sinergia il perseguimento della performance e la generazione di benessere organizzativo.
Quali sono i fattori che hanno reso questo percorso così speciale e coinvolgente? (Roberta Gandini e Domenico Giordano)
Nella nostra esperienza, ci sono due elementi che hanno reso questo progetto così dirompente: da un lato, la potenza del modello che mobilita la persona con le sue individualità, potenzialità e talenti e lo fa in una dinamica esponenziale, si lavora sulla autoefficacia e autorealizzazione individuale come moltiplicatore dell’autoefficacia ed autorealizzazione degli altri e, dall’altro, l’eccezionalità del Coach e della relazione di alleanza e allenamento che si sviluppa con lui nel processo di trasformazione che passa per fatica, sperimentazione, disorientamento, apprendimento e poi felicità derivante da una autorealizzazione positiva.
Se dovesse riassumere in una frase il significato del suo lavoro come Coach Umanista? (Domenico Giordano)
Credo nel Talento Umanista come processo di autorealizzazione delle persone e delle organizzazioni, credo in un programma di allenamento che alimenta attitudini, motivazioni e potenzialità e si tramuta in opere di ingegno e relazioni umane che incrementano il nostro tasso di felicità.
Concludendo, come si è trasformato e migliorato il ruolo del Leader nella quotidianità? (Roberta Gandini)
Grazie al Coaching Umanistico abbiamo dato un significato potente al nostro ruolo di Leader, lavorando insieme. Abbiamo disegnato lo stato ideale, lo abbiamo tradotto in obiettivi e piani d’azione e abbiamo rafforzato il ruolo rendendoci conto della necessità di acquisire nuove competenze e nuove capacità. Oltre ad averci guidato in tutto questo percorso, il Coaching ci ha anche permesso di acquisire quelle nuove competenze tanto che oggi noi – e siamo in 11 Leader a comporre la prima linea dell’AD – siamo anche Coach Professionisti (e credo che Bridgestone sia una tra le poche aziende).
Il nostro ruolo di Leader si è quindi spostato dall’essere esclusivamente incentrato su obiettivi e risultati e sul verificare che cosa i nostri collaboratori sapessero fare, verso un ruolo di Leader che diventa scopritore ed allenatore delle attitudini, potenzialità e passioni delle proprie persone esprimendo così una Leadership generativa di altra Leadership perseguendo obiettivi di eccellenza.
Spesso come HR mi trovo a leggere della crisi che il Leader vive in azienda e delle sue difficoltà nel giocare un ruolo incisivo nella costruzione di valore. La mia esperienza in questo progetto mi ha fatto comprendere come un Leader capace di costruire e rinnovare continuamente significato, senso e scopo per sé e per gli altri non potrà mai entrare in crisi perché capace di generare progettualità e felicità grazie a un processo positivo di autorealizzazione.
Contatti:
Roberta Gandini
HR Business Partner
Bridgestone Europe, South Region
Bridgestone Europe NV/SA, Italian Branch – Sales Division
Via Energy Park, 14 – 20871 Vimercate (MB)
Tel 039.65601204
Mobile: +39 335/7553822
email: roberta.gandini@bridgestone.eu
Domenico Giordano
Life, Business & Sport Coaching
Socio fondatore e Past President AICP
Docente e Coach della Scuola Italiana di Life & Corporate Coaching
Mobile: +39 347/4438591
email: info@domenicogiordano.com
www.domenicogiordano.com