IMD International Search Group – Oslo Meeting 27-29 Aprile, 2017

 

Intervista a Simona Cremascoli, Partner e Responsabile del Network Internazionale di Carter & Benson Executive Search

A cura di Raffaella Santoro

Organizzato nello scenario della capitale della Norvegia, dal 27 al 29 Aprile 2017 si è tenuto lo Spring Meeting di IMD International Search Group, organizzazione internazionale leader nell’Executive Search di cui Carter & Benson è partner e che conta oggi oltre 40 uffici e 150 consulenti sui più importanti mercati tra America, Europa, Medio Oriente, Asia e Pacifico.

Il tema centrale di questa edizione è stato il Digital nelle sue molteplici accezioni che sono state spunto di discussione, di verifica e di condivisione di strategie e contenuti. Come per ogni edizione, anche questa tenuta ad Oslo è stata l’occasione per riunire Partner provenienti da oltre 30 Paesi di tutto il mondo e l’atmosfera cordiale ed accogliente è riuscita, ancora una volta, ad agevolare lo scambio di informazioni tra i nomi più significativi del mondo dell’Head Hunting internazionale.

“L’IMD Meeting è prima di tutto un momento importante di confronto e questa edizione scandinava lo ha confermato – afferma Simona Cremascoli, Partner e Responsabile del Network Internazionale di Carter & Benson Executive Search – Stimolante come sempre, l’evento ha offerto ancora una volta a me ed ai colleghi di tutto il mondo un percorso ricco di molteplici spunti di valutazione e verifica e di confronto sulle best practices.”

Sempre scambi interessanti, dunque.

“E’ sempre un vero piacere incontrare i colleghi – afferma Simona Cremascoli – persone con cui, per ovvie ragioni, non hai modo di confrontarti nella quotidianità ma che sai essere sempre attenti a riconfermare la loro disponibilità e collaborazione per progetti internazionali. Queste giornate insieme finiscono sempre con l’essere un momento intenso di verifica di quei temi che noi, addetti ai lavori, trattiamo su base quotidiana. Temi comuni affrontati da punti di vista differenti, per consolidare la validità di un network il cui livello di professionalità ed esperienza non può che essere una garanzia per il nostro cliente.”

Qualche grossa novità emersa da questo confronto?

“Più che novità, verifiche di strategie e di dinamiche e conferme di percorsi portati avanti dalle singole realtà dell’Executive Search di IMD. Come dicevo, lo scopo di questo network è fondamentalmente quello di poter essere di supporto alle aziende clienti in tutto il mondo e lo spirito tra colleghi è assolutamente collaborativo e aperto al confronto e perché no, alla critica, laddove necessaria. Siamo professionisti che operano in realtà politiche e sociali spesso molto differenti le une dalle altre. Ma manteniamo un obiettivo comune, che è quello di garantire sempre e ovunque un sevizio che sia all’altezza della professionalità che mettiamo a disposizione e che dia al nostro cliente la prova dell’attenzione e della cura che in ogni momento gli riserviamo.”

Tornando al tema della Spring Session, il focus è sull’intelligenza artificiale evolutasi nell’ultimo decennio in maniera esponenziale ed esemplificata attraverso la Digital Disruption che negli ultimi anni ha cambiato totalmente lo scenario del Business, non solo dal punto di vista operativo ma anche in termini di tendenza di mercato, tools e risorse.

“Muovendoci in ambito Risorse Umane per noi l’impatto è stato immediato verso un cambiamento di tendenza nella ricerca di figure, apicali e non, che le aziende si sono trovate a voler/dover inserire nel proprio organico per rimanere al passo con il processo evolutivo imposto dal mercato del lavoro stesso.

Il tema è stato pertanto accolto da tutti noi con interesse ed attenzione, prima di tutto per la sua attualità e per le necessità di informazione che ne conseguono.”

Abbiamo detto che il leading track dell’evento è stato “Digital Disruptions, Digital Service Transformation ed impatto sul Business”, tema introdotto dall’intervento di Trond Riiber Knudsen, di TRK Group AS. 

“E’ di fatto il trend del Business di oggi e Carter & Benson, come tutte le aziende presenti all’evento, ne è stata toccata e si è trovata a doverlo affrontare con gli approcci e le dinamiche più adeguate ed immediate. E’ un processo di cambiamento di approccio, di modelli di riferimento, di stile, non solo di tecnologia. E come tutti i cambiamenti richiede tempo e sperimentazione. Siamo tuttavia consapevoli di vivere in un mondo che i tempi li brucia pertanto noi teniamo il passo, con energia e voglia di evolverci in base alle evoluzioni dell’ambiente in cui ci muoviamo. Questo è lo spirito del nostro lavoro e, a mio avviso, l’approccio migliore per affrontare i processi innovativi che il mercato del lavoro costantemente affronta, sperimenta e propone.”

Sono stati toccati altri temi sensibili?

“Ritengo potrà condurre a qualche dissonanza di opinioni il tema relativo alla General Data Protection Regulation. La legge, prevista in entrata in vigore prossimamente, potrebbe dare spazio a non poche perplessità, visti i suoi contenuti e le dinamiche che imporrà alle società di consulenza e non solo. Staremo a vedere.”

Temi sensibili e concreti, quindi, che hanno trovato terreno fertile in uno scenario ricco di sollecitazioni e permeato da una socialità magistralmente bilanciata tra business e entertainment. In questo scenario i workshop organizzati per creare ulteriori momenti di confronto, il corner dedicato ai meeting one-to-one, la condivisione dei risultati dei precedenti eventi, tutto questo ha dato vita ad un meeting impegnativo, dal ritmo sostenuto e calzante ma estremamente fruttuoso e produttivo per tutti coloro che hanno partecipato.

Una formula vincente dunque?

“E’ sicuramente una formula vincente condividere best practices, revisionare strategie di marketing e di gestione ed evidenziare nuove ed innovative dinamiche di intervento, in un grande ma accogliente salotto in cui ti senti coccolato e seguito e dove sai di poter trovare materiale utile a rendere il tuo lavoro più ricco, stimolante, produttivo e, perché no, in certi casi anche creativo. Ritengo sia ottimale per portare avanti il proprio obiettivo. Uscire dal proprio contesto pur mantenendovisi legati sebbene con uno spirito più leggero e dinamico; raccogliere le reazioni dei propri partner su tematiche nuove o complesse. Tutto questo ci aiuta a lavorare al meglio e ad amare ciò che facciamo. Perché.. “Il solo modo di fare un buon lavoro è amare ciò che si fa!”

Prossimo IMD Meeting, 12-14 Ottobre, a Chicago. Da non perdere!