Nel futuro delle imprese più sostenibilità

Accelerare verso la corporate social responsibility è oggi più che mai necessario per uno sviluppo equo ed etico del business. Una sfida per imprese e manager, un impegno per tutti, per il bene delle future generazioni. Le riflessioni di Giovanni Carbone partner di CARTER & BENSON.

Sostenibilità, se ne parla molto, ma qual è il sentimento a livello sociale?

C’è una sensibilità diffusa verso la sostenibilità. Un tema che porta con sé differenti implicazioni che impattano sull’ambiente e nella vita delle persone. A maggior ragione in questo momento storico, nel quale la pandemia ci ha messo di fronte a una serie di problematiche e debolezze del sistema. A conferma, un recente sondaggio di World Economic Forum che ha rivelato come 9 cittadini su 10, a livello globale, desiderino nel post Covid 19 un mondo più sostenibile ed equo e il 72% si aspetti una sostanziale trasformazione nel proprio stile di vita e non un ritorno al passato. In questo contesto ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale la responsabilità di ognuno di noi e a maggior ragione quella delle imprese.

Quale è il ruolo delle imprese in questo contesto?

Le imprese, hanno un ruolo importante nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile, per generare valore nell’ottica del lungo periodo. È però necessario che modifichino l’approccio all’organizzazione e alla gestione delle persone. In molti lo stanno già facendo, ma la strada è ancora lunga. Le organizzazioni, infatti, hanno capito che debbono essere più flessibili e pronte a raccogliere le necessità e gli stimoli dei propri dipendenti per rispondere meglio alle esigenze di una società che sta cambiando nel profondo. Una sfida per gli HR Manager che, anche nel processo di assessment, si trovano a dover passare da sistemi di valutazione rigidi a modelli più evoluti per meglio analizzare competenze, attitudini, orientamenti, aspirazioni e potenziale del singolo. Il tutto per capire come poter integrare al meglio la risorsa nell’ambito aziendale, aumentando contemporaneamente il coinvolgimento, la soddisfazione individuale e i risultati.

E poi c’è una dimensione dell’azienda che impatta sulla società e sul territorio con una gestione responsabile della comunicazione, della catena di approvvigionamento e delle scelte che invece incidono sull’ambiente in termini di inquinamento acustico, atmosferico e delle acque, oltre che con l’attuazione di azioni volte alla solidarietà.

La corporate social responsibility è un cambiamento culturale per le aziende, un approccio sistemico, inclusivo e trasparente, con un deciso orientamento all’innovazione, che permette di migliorare la capacità di valutazione dell’impatto che possono determinare le decisioni di business nel breve e nel lungo periodo. Un cambio di passo nel quale etica e creazione di valori condivisi tra tutti gli stakeholder diventano parte integrante di uno sviluppo più “giusto”, nel quale la redditività non deve essere l’unico tema in cima alle priorità di un’impresa. Una riflessione questa, che nel 2019 era emersa con forza nella Business Roundtable nella quale erano coinvolti molti CEO di importanti multinazionali americane.

Cominciare un percorso di corporate social responsibility credo sia un processo ineludibile a prescindere dalla dimensione aziendale, anche se obiettivamente potrebbe essere più facile per le grandi imprese dedicare una parte delle proprie risorse a queste iniziative, rispetto a quanto possano fare aziende medio piccole. Dare al proprio business un’impronta sostenibile significa, gestire in modo efficiente e strategico le risorse a disposizione, qualsiasi sia la loro natura: finanziaria, umana, relazionale. Solo così si genera valore per l’impresa e si contribuisce fattivamente alla crescita, al miglioramento e allo sviluppo socio-economico della comunità in cui l’azienda opera e anche di coloro che, con il loro apporto, contribuiscono a comporre la catena del valore. Solo così si può guardare avanti. E, se ci fermassimo a pensare in quale modo quello che stiamo facendo possa impattare sulle future generazioni e quale sia il mondo che consegneremo ai nostri figli, forse avremmo tutti una buona ragione in più per accelerare questo processo.

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foto di copertina: credits freepik